Emanuele Concetti ❤ Isabella Varriale

Emanuele Concetti ❤ Isabella Varriale
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© foto di Tutto Lega Pro
venerdì 22 giugno 2012, 23:00Ho sposato 1 calciatore
di Valeria Debbia
La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano.

Emanuele Concetti, portiere classe 1978, ha appena concluso la stagione con la maglia della Nocerina, dopo averla cominciata tra le fila del Pergocrema. La sua carriera si è dipanata in tutte le categorie professionistiche, avendo avuto la soddisfazione di debuttare persino in Serie A con la maglia della Lazio (nella stagione 2002/03 contro l'Empoli) e in Serie B con la maglia del Catania. Tra le avventure in Lega Pro, ricordiamo Arezzo, Lodigiani, Sambenedettese, Monza e Crotone. In questa intervista la protagonista è sua moglie, Isabella Varriale che racconta ai lettori di TuttoLegaPro.com la loro storia d'amore, iniziata 14 anni fa e coronata dall'arrivo di due gioielli: i piccoli Mattia e Giulia.

Isabella, come vi siete conosciuti tu e Emanuele?
"Ci siamo conosciuti per caso: io spesso andavo a vedere gli allenamenti di mio fratello (che si allenava con la Primavera della Lazio). E' lì che mio marito mi ha vista: io sedevo in tribuna e per gioco ha chiesto il mio numero di telefono a mio fratello che inizialmente ha esitato a darglielo. Poi però sono riuscita a convincerlo anche perché anche a me piaceva molto. La nostra storia è nata così, quasi per gioco (era il 1998) ed è continuata fino a quando nel 2004 mio marito - una sera d’estate - mi ha portata in centro a Roma e sulla scalinata di Trinità dei Monti si è messo in ginocchio e mi ha chiesto di diventare sua moglie, ovviamente con tanto di anello al seguito. E' stato bellissimo… la nostra storia è bellissima".

Se ti chiedessi di descrivere Emanuele, che aggettivo ti verrebbe subito in mente?
"Descrivere il carattere di Emanuele in un unico aggettivo è veramente impossibile... Forse però il primo che mi viene in mente riguarda la sua spontaneità, che tante volte si trasforma in simpatia. Per questo mi fa sorridere molto, ci divertiamo molto insieme".

Quale è stato il regalo più bello che hai ricevuto da lui?
"Di regali ne ho ricevuti tantissimi e tutti sempre molto belli. E' ovvio però che quelli più belli sono i nostri due bambini: Mattia e Giulia, di 6 e 2 anni". 

Prima di conoscerlo eri un'appassionata tifosa di calcio? Ed ora come è cambiato il tuo rapporto con questo sport? In casa ne parlate o cercate di tenerlo fuori dalla porta?
"Non sono mai stata un'appassionata di calcio. Diciamo che l’interesse è cresciuto grazie a mio marito, anche se non posso certo dire di conoscere tutte le regole del calcio, anzi... Spesso parliamo di questo lavoro bellissimo, anche perché mio marito - a differenza di tanti altri suoi colleghi - proprio non riesce a lasciare l’argomento fuori dalla porta, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto. Diciamo che questo mestiere dà tante soddisfazioni, ma anche tanti dispiaceri".

Voi siete di origini romane, mentre Emanuele ha giocato un po' in tutta Italia: da Catania a Monza, da Crotone a Crema. In ognuna di queste avventure ci saranno sicuramente stati alti e bassi. Ad esempio nell'esperienza di Monza ci fu un match che è rimasto nei ricordi dei tifosi: un Monza-Massese (terminato con una sonora sconfitta per 2-5, ndr), dopo il quale il tecnico lo "accantonò" per dar spazio al secondo portiere. Questi eventi legati al campo si ripercuotono sull'umore fuori dal campo e quindi sulla vostra vita quotidiana?
"Sì, infatti capita molto spesso che gli eventi si ripercuotano sul suo umore, ma - nonostante le situazioni siano a volte piuttosto spiacevoli - cerchiamo di essere più uniti e forti che mai. Sempre pronti ad andare avanti".

Sempre su questa scia, ti chiedo quanto ha influenzato il vostro ménage familiare, il fatto che quest'anno la Nocerina non sia riuscita a conquistare la permanenza in Serie B e sia quindi retrocessa nuovamente in Lega Pro?
"A gennaio ci siamo trasferiti in Campania. Precisamente Emanuele è andato in prestito alla Nocerina. Diciamo che eravamo consapevoli della situazione in cui si trovava la squadra, ciononostante ci abbiamo creduto fino alla fine. Peccato poi che la fine non è stata quella che tanto avevamo sperato. La cosa positiva, comunque, è che ci siamo trovati molto bene".

Non mi era ancora capitato di intervistare la moglie di un portiere. Abitualmente chiedo se in qualche occasione c'è stata la dedica di un gol in particolare. In questo caso però la domanda deve essere: ti hai mai dedicato una parata importante?
"Ogni volta che para un rigore me lo dedica".

E c'è una partita in particolare che è rimasta nel vostro cuore?
"La partita che ci è rimasta nel cuore è del campionato appena terminato: mi riferisco alla gara Vicenza-Nocerina, dove Emanuele ha parato ben due rigori. E' stata un’emozione immensa, anche perché in quella gara la speranza era ancora tangibile".

Quando appenderà i guantoni al chiodo, credi che rimarrà nel mondo del calcio?
"Credo, anzi spero vivamente che rimanga in questo mondo, anche perché so per certo che ha una passione sconfinata per questo sport e per il suo lavoro".

Per finire, c'è qualcosa che non gli hai mai detto e che ti piacerebbe esternargli attraverso questa intervista?
"Forse non l’ho mai ringraziato abbastanza per avermi dato così tanto. Lo ringrazio per essermi stato vicino anche nei momenti più difficili e soprattutto per aver sempre creduto in me".

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© foto di Enrico Ripari - Roma